09 giugno 2010

costellazioni familiari e sistemiche





COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE

estratto dalla conferenza di Graziella Bertozzi
del 15 gennaio 2008 al Centro Natura di Bologna


Buona sera a tutti e benvenuti. Stasera vi parlerò del metodo delle Costellazioni Familiari e Sistemiche secondo il metodo di Bert Hellinger.

Non si tratta di una vera conferenza ma di una presentazione del metodo. Non si può tenere una conferenza sulle Costellazioni Familiari, o perlomeno sarebbe alquanto difficile, perché come dice lo stesso Hellinger si tratta di un metodo che si apprende solo sperimentandolo, soprattutto nel ruolo di “rappresentante” in una costellazione altrui o mettendo in scena una propria “costellazione”. Quindi al contrario di altre metodiche di tipo psicologico che partono dalla teoria, qui tutto quello che vi dirò è stato estrapolato dalla pratica, dalle migliaia di rappresentazioni familiari che Hellinger e i suoi allievi soprattutto in Germania hanno sperimentato negli ultimi venticinque anni.

Se nella famiglia è successo qualcosa di doloroso, una persona è stata esclusa dalla famiglia per dolore o per vergogna, o a qualcuno non è stato riconosciuto il posto che gli spettava, o non c’è stata compensazione per un torto subito o provocato, tutto questo agisce sulle generazioni future. E’ come se il “sistema famiglia” avesse un suo ordine costituito e tutto quello che altera questo “ordine” dovesse poi venire compensato dalle generazioni future. Questo fa sì che i discendenti portino spesso nella loro vita un destino che non è il loro, quello che nel linguaggio delle Costellazioni si chiama “irretimento”. Spesso capita che nella nostra vita ci sia la coazione a ripetere gli stessi errori, o ci troviamo ad affrontare dei problemi che non riusciamo a capire o a giustificare, o cadiamo in una depressione o ci ammaliamo in modo inatteso, spesso questo è collegato a qualcuno che nella nostra famiglia è stato escluso e che vuole riportare alla luce il suo destino attraverso di noi. Quando ci ammaliamo dobbiamo sempre pensare che la malattia potrebbe essere collegata ad una persona che non c’è più e che non è stata onorata nel suo destino.
Facendo questa esperienza di mettere in scena una propria costellazione o di fare da “rappresentante” si avverte quello che fa di questo un metodo eccezionale che non ha uguali in altre terapie di tipo psicologico.

Nel ruolo di “rappresentante” si sente quello che noi chiamiamo il “Campo Cosciente” detto anche “Campo Morfogenetico”, quella energia in cui tutti noi siamo immersi e che ci collega gli uni agli altri al di là dello spazio e del tempo. Il “Campo” è quella forza che ci fa muovere durante una rappresentazione. Ci fa sentire le stesse emozioni, ci fa dire le stesse cose e nello stesso modo in cui le direbbe la persona che stiamo rappresentando, persona che non conosciamo e di cui non sappiamo nulla. Potrebbero essere persone vissute molte generazioni prima della nostra o persone che in quel momento si trovano al di là dell'oceano. Questo fa presupporre che noi tutti siamo costantemente immersi in questo campo, che Hellinger chiama “Grande Anima”, connessi gli uni agli altri, anche se non ce ne rendiamo conto.
E’ un’esperienza straordinaria provare emozioni che non ci appartengono, dire frasi che non conosciamo, e soprattutto muoversi all’interno del Campo spinti da una “Grande Forza” che ci guida. Durante una rappresentazione questa “Forza” ci aiuta a sciogliere nodi, conflitti, vecchi rancori rimasti in sospeso nella nostra famiglia di origine o fa emergere una realtà sulla nostra famiglia attuale che non possiamo o non vogliamo vedere. In sintesi ci mostra la realtà per quello che è veramente in quel preciso momento, fa emergere una verità nascosta, fa rifluire l’amore dove è stato bloccato.

Lavorare con il metodo delle Costellazioni Familiari vuole dire ridare ad ognuno il suo posto nella famiglia, e la responsabilità della propria vita, liberando le persone da influenze limitanti che possono derivare da eventi dolorosi accaduti nel passato. Liberare i discendenti da destini di altri membri del “Sistema Famiglia” e ridare ad ognuno il suo destino è un processo che aiuta a vivere meglio, più in pace e in armonia.
Si può lavorare per migliorare le relazioni con la famiglia attuale, cioè con il partner e i figli, o con quella di origine, genitori, nonni o bisnonni. Ma rientrano anche nel “Sistema Famiglia” gli ex partner, o coloro che si sono arricchiti a spese di qualcuno della nostra famiglia. Questo è ad esempio il caso dei nazisti che dopo aver imprigionato gli ebrei nei campi di concentramento si sono impossessati dei loro beni, sono andati ad abitare nelle loro case. Questi fatti hanno portato gravi squilibri nelle famiglie e soprattutto nei discendenti. Rientrano anche nel “Sistema Familiare” sia le vittime o gli aggressori non appartenenti alla nostra famiglia ma che sono state vittime o hanno subito aggressioni da un membro della nostra famiglia. Nella mia recente pratica sto verificando sul campo che anche altre persone come la suocera o la cognata che in teoria non appartengono alla nostra famiglia, possono invece essere inclusi nella rappresentazione come elementi determinanti per arrivare ad una soluzione del problema.

Le tematiche che si possono quindi affrontare con le Costellazioni Familiari sono legate a disturbi e conflitti nelle relazioni fra genitori e figli, fra partner, con gli ex partner, a patologie, tenendo però sempre presente che le Costellazioni non sono un metodo per guarire dalle malattie, ma sempre solo un modo per “guarire” a livello dell’anima. Ma si possono anche affrontare tematiche o problemi legati al posto di lavoro, o a qualsiasi gruppo dove vigono degli interessi comuni. Si va dalla squadra di calcio dove si gioca per hobby o per passione, al “sistema condominio” o a tematiche relative a emozioni come l’abbandono, la rabbia, la solitudine ecc.
In ogni gruppo costituito vigono delle regole ancestrali di sopravvivenza del gruppo. La prima regola è quella del “diritto di appartenenza”. Qualsiasi membro di un gruppo ha pari diritto di appartenenza al gruppo stesso. E con questo mi riferisco anche a bambini morti piccoli, a persone rinchiuse in manicomio o a persone scomparse prematuramente ecc. Il senso di appartenenza al gruppo che può essere la famiglia, la nazione, la religione ecc, per ciascuno di noi è di vitale importanza al punto che un bambino per non perdere il diritto di appartenenza alla sua famiglia è disposto anche a rischiare la vita. Ci sono spesso persone “escluse” o “dimenticate” dalla famiglia per “dolore” o per “vergogna”. Quando il dolore di una perdita è troppo grande come nel caso di un bambino morto piccolo, o di un aborto, si tende a dimenticare.
Per vergogna quando una persona ha avuto un comportamento o ha avuto un destino infamante per la famiglia, come i “pazzi”, gli “ubriaconi”, gli “assassini” e fino a qualche decennio fa “le ragazze madri”. Queste persone venivano ripudiate o “dimenticate” dalla famiglia per un problema morale.
La seconda regola riguarda l’ordine gerarchico, il ruolo. Hellinger ha scritto un libro sugli ordini dell’amore. Nel sistema chi arriva prima è più importante di chi arriva dopo. Se questo ruolo non gli viene riconosciuto o non viene onorato, questo crea grande disordine nel sistema. Ad esempio: genitori naturali e genitori adottivi, primogenitura, prima moglie e seconda moglie, fondatore di un’azienda ecc. La terza regola è quella della compensazione. Nell’Universo regna una completa armonia e anche nel sistema familiare c’è questa Forza che tende a riportare l’ordine e l’armonia. Quindi se uno ha subito un torto da un altro e non ha reagito, questo crea disordine fino a che non gli viene riconosciuto di avere ricevuto un torto o a sua volta restituisce il torto. Questo è molto evidente nel rapporto di coppia: se uno dei due partner fa un torto all’altro, e l’altro subisce facendo finta di niente, alla lunga quello che ha fatto il torto se ne va, perché la sua anima non sopporta il senso di colpa. Ma se chi ha subito un torto lo restituisce magari un po’ più piccolo, di minore importanza, l’altro si sente in pace. Bisogna restituire il torto, ma un po’ più piccolo affinché la spirale sia discendente cioè tenda ad eliminare il problema, mentre per l’amore funziona al contrario, se si riceve un atto d’amore dal proprio partner, perché l’amore si sviluppi sempre più bisogna dare un po’ di più di quanto si è ricevuto. Questa regola non vale fra genitori e figli, i genitori danno senza chiedere nulla in cambio e i figli prendono.
A loro volta i figli daranno ai loro figli e così il flusso della vita continua. La vita e l’amore fluiscono dal passato al presente attraverso i nostri genitori.

Dove si applicano le Costellazioni Familiari?
Nelle relazioni con: il partner, fra genitori e figli, con la famiglia d’origine, con gli ex partner, con i morti della famiglia, con i partner d’affari.
Ma si possono anche applicare nella relazione con una malattia, un conflitto, una coazione a ripetere, incesti, emozioni ecc.
Nella relazione fra genitori e figli scattano dei meccanismi inconsci molto potenti che portano i figli a sacrificarsi ed anche a morire per i propri genitori. Il figlio che vede grande dolore e grandi difficoltà nella famiglia o si ritira per non appesantire ulteriormente la situazione, e questo è il caso spesso dei bambini autistici, o si fa carico del destino dei genitori sostituendosi ad uno di loro. Tutti i figli amano i loro genitori anche se a volte non lo dimostrano o addirittura li rifiutano.
Come si mette in scena il problema? Per mettere in scena il proprio “problema” si possono usare due sistemi, uno è quello di gruppo e un altro è quello individuale. Quando si lavora in gruppo di solito ci si mette in cerchio come qui questa sera, e il facilitatore si siede accanto ad una sedia vuota che verrà occupata dal “cliente”.
Il facilitatore o terapeuta invita i partecipanti a dire il loro nome e a riassumere in poche frasi la problematica che li ha portati qui. A quel punto il conduttore “sente” dove c’è più energia e forza, e chiama la persona che è pronta per mettere in scena la propria problematica. Il clima deve essere di grande rispetto degli altri di noi stessi e dell’ambiente. Quindi si deve stare molto raccolti, non intervenire se non si è interpellati e soprattutto sostenere con il proprio “amore” e la propria “attenzione” l’intero gruppo. A questo punto il facilitatore mette in scena la problematica chiedendo al “cliente” di sceglier fra i partecipanti chi dovrà rappresentare alcuni membri della sua famiglia. A questo punto quando i rappresentanti sono stati messi in scena, si avverte qualcosa di molto forte che guida i rappresentanti che si accorgono di avere sentimenti, pensieri ed emozioni non loro ma delle persone che rappresentano. Questo è il grande elemento innovatore che distingue il metodo delle Costellazioni Familiari dagli altri metodi di tipo psicologico. In realtà il facilitatore non è determinante sull’andamento della costellazione, ma lo è il “Campo Cosciente” che guida e fa emergere i disordini all’interno del sistema “famiglia”. Il facilitatore si fa guidare egli stesso da questa Grande Forza e aiuta a riportare l’ordine dove c’è stato disordine, e aiuta a rifar rifluire l’amore dove era stato bloccato.


Grazie per l’attenzione
Graziella Bertozzi