29 maggio 2012

Voglio condividere con voi questa esperienza sul protocollo amlimentare


Care amiche, cari amici,
desideriamo condividere con tutti voi questa bella lettera di Federico che ha avuto risultati  eccezionali con il PROTOCOLLO ALIMENTARE.

Carissimi amici,
premetto, ad uso e consumo di chi dovesse leggere questi miei commenti senza avermi mai incontrato prima, che sono un maschio di 38 anni con famiglia e lavoro, apparentemente do l’impressione di essere un personaggio da famiglia del mulino bianco: lavoro bellissimo, bei giri, giovane etc.., la realtà è ben diversa da ciò che gli occhi vogliono vedere, tanto che negli ultimi anni ho collezionato chilogrammi, gocce di ansiolitici, anti infiammatori per il mal di testa, antiacido per lo stomaco, antispasmodici per la colite etc…
Un bel giorno (quasi un anno fa) sentii un’intervista radiofonica alla sig.ra Bertozzi, in cui presentava il “Protocollo Alimentare”, un programma di dimagrimento, senza soffrire la fame e senza farmaci, che ti avrebbe fatto acquistare energia. Perplesso ma curioso mi segnai il numero di telefono….per fortuna!
Dopo molti mesi e altrettanti chilogrammi, ho telefonato a questa signora che in maniera molto pratica e chiarissima mi ha fissato un appuntamento, senza troppi giri di parole, mi ha delineato molto velocemente l’iter teorico che avrei dovuto seguire, beata praticità!
Arrivato all’incontro ho avuto nettamente l’impressione di essere un libro aperto dove lei leggeva senza troppa fatica i miei problemi, pure quelli che non avevo menzionato, ero andato lì per dimagrire e questa in cinque minuti aveva centrato il nocciolo del problema senza che le avessi detto nulla, dopo una breve conversazione mi sentivo già davanti a qualcosa che non ero in grado di capire, una sfida eccitante!
Ma smettiamo di parlare delle sensazioni e parliamo delle soluzioni, in definitiva mi suggerisce un Protocollo (io l’avrei chiamata lista dei cibi, ma poi ho capito che la parola Protocollo tiene più di buon umore) in questo Protocollo ho una serie di alimenti che devo mangiare a seconda dell’ora del giorno, certi a colazione altri per pranzo altri ancora per cena, ma non c’è quantità, sì, insomma un lupo come me non deve misurare nulla, basta solo mangiare quelle cose punto e basta, quante ne mangio non fa differenza, il mio peso non è calato,
E’ precipitato!
In un mese ho perso 12 chilogrammi, e non ero mica obeso, ma i chili non sono niente a confronto del resto.
Nel giro di una settimana il mio umore ha cominciato a migliorare tantissimo, chiunque si è accorto del cambiamento, inoltre  riuscivo a lavorare molto di più e meglio, la mia mente che prima era sovraffollata di pensieri si è quasi completamente sgombrata, non mi sveglio più di soprassalto, non ho più la sensazione di non farcela a fare le cose, sono sempre presente a me stesso e per di più son sempre contento di tutto. Terminato il primo mese e visti i risultati così impressionanti ho voluto seguire questo tipo di esperienza, nel secondo mese il protocollo si allarga ad altri cibi e devo riconoscere che tutte quelle belle cose che ho appena scritto si sono mantenute, sebbene la mia applicazione del Protocollo sia meno rigida rispetto il primo mese, mantengo la serenità e la calma che non conoscevo più da molti (davvero molti) anni.
Credo che il tipo di alimentazione che Graziella mi ha suggerito possa essere definita macrobiotica, non ne sono certo poiché la mia cultura in merito è davvero minima, ma al di là dell’etichetta che le voglio dare, sono in dovere di dire che con questo tipo di alimentazione mi sento davvero molto meglio.
Naturalmente ogni cosa ha degli aspetti negativi, il primo problema che ho riscontrato è stato nel reperire gli ingredienti, ma una volta trovato un negozio di alimenti bio, la sopravvivenza è stata facile. Altra difficoltà è l’assenza di un ricettario, nel senso che già molti cibi risultano nuovi e quindi non si sa bene come gestirli, magari avere un ricettario on line dal quale attingere potrebbe aiutare.
Spero con queste poche righe di poter essere utile a qualcuno.
Cordialmente saluto.
Federico Visentin

Il protocollo alimentare è un programma per perdere le tossine e il peso in eccesso in soli 30 giorni e sentirsi sani e vitali!

 Per sapere di più scarica la scheda.

04 maggio 2012

Viaggio a piedi sul Gargano

Di ritorno dal viaggio a piedi sul Gargano, ricaricati della nostra voglia di vivere e delle nostre energie e pronti per il prossimo viaggio nel deserto. Vogliamo condividere con voi, le nostre orme…i nostri racconti di viaggio.


Cari amici,
Essere grati ogni giorno, ogni momento, di essere vivi, ci aiuta a vivere meglio.
Troppo spesso non diamo importanza alle cose che abbiamo.
Non c’è niente di scontato, niente ci è dovuto, tutto quello che ci arriva è un regalo che dobbiamo imparare ad apprezzare, se vogliamo essere felici.
Essere grati di esistere, di respirare, di camminare, di provare emozioni, di essere felici e di essere tristi, di essere grassi o magri, alti o bassi, belli o brutti, neri o bianchi, biondi o bruni, non importa chi siamo, come siamo fatti, l’importante è riconoscere che viviamo e questo è il nostro grande potenziale.
Finito di respirare, finita la vita. 
A volte ci arrabbiamo per delle piccole cose, per dei contrattempi, che quando impariamo a vivere ogni giorno, ogni momento, nella gratitudine, le stesse cose che ci disturbavano poi non ci danno più fastidio.
Questo è stato il tema dell’ultimo nostro viaggio in Gargano dal 25 aprile al 1° maggio.
Un viaggio all’insegna del “piacere”. 
Vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, godere delle piccole e grandi cose, come il bellissimo paesaggio, le albe e i tramonti sul mare, il profumo intenso delle “zagare”, il colore dei fiori, il cibo sano e raffinato, la bella compagnia, il piacere di camminare insieme, sentendo il proprio corpo, inserito nell’ambiente, a contatto con una natura meravigliosa.
a presto
 
Graziella

Di ritorno dal viaggio esperienziale in barca alle Maldive

Siamo appena tornati con un gruppo dallo splendido viaggio alle isole Maldive, dove abbiamo nuotato sui bellissimi reef di corallo con le Mante, i Delfini, le Tartarughe, gli Squali e una miriade di pesci di tutti i colori e di tutte le forme. Si proprio con gli Squali di varie dimensioni, assolutamente tranquilli e innoqui che passavano ad un metro da noi come dei siluri, mostrando tutta la loro forza maschile, mentre le magnifiche Mante, con il loro modo sinuoso di nuotare, esprimevano tutta la loro natura femminile. Una gran bella esperienza!  Il 28 Ottobre torneremo, in queste isole meravigliore con un nuovo viaggio esperienziale, a bordo del nostro veliero!  

Ecco le Orme di Un passo dopo l’altro, i viaggiatori che condividono con noi la loro esperienza.. 

-Cari compagni di viaggio,calma e grata di tutto ciò che abbiamo vissuto,provo a dare forma a ciò che ho provato e che tutt’ora mi nutre. Gli  ELEMENTI primari presenti alle isole Maldive mi hanno riattivato il sentire intensamente il POTERE della BELLEZZA, una bellezza che va al di là di ciò che vedi, è una esperienza una FORZA che coinvolge il cuore, la mente, l’anima. “La bellezza è l’eternità che si guarda allo specchio. Ma l’eternità sei tu e lo specchio sei tu. Gibran”. E nell’immergermi in essa,lasciandomi compenetrare,sciogliere c’è grande commozione e tanta gratitudine in uno spazio di SILENZIO interiore stracolmo:la perfezione dell’Eterno divenire della Presenza Divina che prende forma. E nell’ abbandonarmi, sciogliermi, fondermi in quest’onda, mi sento profondamente” a casa” dentro di me. GRAZIE. Grazie anche a tutti voi, vi porto nel cuore.  (Prabhu Enrica)
-Quello che vorrei condividere con voi è il senso, diciamo per semplificare, dell’ azzurro che mi hanno dato le Maldive.
Non sto pensando alla canzone di Celentano che pure ha una sua pertinenza, come il colore della confezione dei Baci Perugina o del Borotalco Roberts.
Prendo invece spunto da Claudio Widmann, che considero uno dei miei più grandi maestri sul simbolismo dei colori.
“…e naufragar m’ è dolce in questo mare” di Leopardi rende bene l’ idea di quella che io considero la mia  sterminata navigazione materiale e spirituale compiuta alle Maldive.
Le acque, quelle verde smeraldo chiaro, cristalline, tiepide ed immote delle baie, come quelle blu profondo sotto la superficie, evocano sensazioni di pace e tranquillità, di silenzio e serenità. E’ stato un piacere adagiarsi delicatamente e lasciarsi cullare. Conservo uno stato di quiete, pienezza e appagamento del quale sono grata al colorato mondo spirituale.
L’ “OM” della creazione che risuona tra la vastità dei cieli cobalto è il commovente turchese delle lagune o l’ indaco abissale del mare aperto è un invito alla meditazione e ancora adesso, con il richiamo del muezzin, mi pervade il senso di infinito, smarrimento, appartenenza al tutto: il desiderio di pregare e ringraziare.
“ volge il desio ai navicanti e’ntenerisce il core” dice Dante: anche l’ ombra della sera, le velature  viola d’ ombra e i colori caldi poco intensi dei tramonti, l’ oscurità stellata della notte sospendono nel silenzio e nella contemplazione la mia anima. Scopro la pigrizia, i tempi lenti, il ritiro introverso e il raccoglimento, i ricordi del passato che riaffiorano e le rievocazioni nostalgiche, la malinconia. 
Perfino le isole che non hanno i colori della terra ma un bianco assoluto e celestiale, nel loro eterno divenire, affiorare e scomparire, costellano la dimensione maldiviana di immensità e eternità. Mi accompagnano ancora nell’ estasi gioiosa con i loro delicati profumi, la dolcezza candida del cocco ancora morbido, la vegetazione dolcemente tenace, i canti e i voli placidi degli uccelli.
La barca fedele con la sua penombra, il cullare sensibile delle onde, il rumore bianco del mare sempre presente come il pulsare di un cuore, l’ aria rarefatta dal vento caldo, i sonno languido e i sogni rigeneratori, le attenzioni premurose dell’ equipaggio e l’ affettuoso ed empatico sostegno di alcune  compagne di viaggio, proprio come il colore azzurro, facilitano il rifugio e la regressione.
Ma sono i colori del mare soprattutto e del cielo che mi avvolgono, cullano, nutrono come in utero oceanico primordiale nel quale ancora adesso mi rituffo in simbiosi con quel mondo.
L’ incrollabile perfezione e purezza delle intonazioni cromatiche, ogni cosa (le stelle come ogni singolo granello di sabbia o le sculture naturali dei fondali) collocata al giusto posto mi invitano a contemplare il sublime delle immutabili leggi universali, ad incontrarmi con Dio. E l’ espressione artistica ne è la conseguente, naturale ricerca per dare continuazione alla sacralità di quelle esperienze.   
In un ambiente così colorato è oggettivamente difficile fare appello alle facoltà del pensare e del volere e questo si manifesta nell’ andamento del programma di Anna. Posso comprendere anche che gli stessi colori, il silenzio, il nulla suscitino una reazione molto vitale e prorompente come forse accade per qualcuno particolarmente amante delle attività di esplorazione marina.
Per me è un pellegrinaggio nel tempio della natura,  una rievocazione e una riarmonizzazione con la pura essenza della bellezza, della vita, della trascendenza, oltre che con me stessa e gli altri, voi, i maldiviani, anche altre persone assenti ma solo fisicamente in quel luogo. E non solo per la dura sorte delle popolazioni maldiviane,  ma anche per questo, a volte ho piango.
La crema solare mi ha difeso dalle radiazioni nocive ma ora che la mia pelle, come la sensibilità,  è tornata ad essere quella di una neonata, dovrò ricorrere alla protezione di qualche diverso colore per non correre rischi eccessivi. (Patrizia)