16 dicembre 2014

I CINQUE RIMPIANTI - Un articolo su cui riflettere


Da una quindicina di anni sono impegnata per aiutare me stessa e le persone che si affidano alla mia esperienza e competenza a lasciare andare i pesi che ci portiamo dietro ogni giorno, sia dal punto di vista fisico, ma soprattutto pesi psicologici, pesi che ci portiamo dal passato e non solo da questa vita. L'intento è quello di arrivare il più possibile leggeri al momento del passaggio. Questo articolo mi ha fatto riflettere e mi ha fatto immaginare quali saranno i miei cinque rimpianti al momento decisivo.
E' un esercizio estremamente utile per vivere al meglio ogni giorno e ogni momento della nostra vita.





The Guardian, 1 febbraio, 2014

I cinque maggiori rimpianti di chi sta per morire

Un’infermiera ha registrato i rimpianti di chi sta per morire e sopra a tutti c’è “Vorrei non aver lavorato tanto”. Quale sarebbe il vostro maggior rimpianto se questo fosse il vostro ultimo giorno di vita?

Di Susie Steiner

Un’infermiera di cure palliative ha registrato i rimpianti di chi sta per morire.
Non compare nessun accenno a più sesso o a spericolati salti dai ponti. Quest’infermiera di cure palliative ha accompagnato alla morte e trascorso gli ultimi giorni di vita con i suoi ricoverati terminali e sopra a tutti i rimpianti, soprattutto per gli uomini, è “vorrei non aver lavorato tanto”.

Bronnie Ware è un’infermiera australiana che ha trascorso parecchi anni nei reparti di cure palliative seguendo i pazienti nelle ultime 12 settimane di vita e ha riportato le ultime dichiarazioni in un blog chiamato “ispiration e Chai” da cui ha tratto il materiale per un libro “Gli ultimi cinque rimpianti prima di morire”.

Ware scrive della particolare chiarezza che la gente acquisisce alla fine della propria vita, e di cosa possiamo imparare dalla loro testimonianza. “Chiedevo loro che cosa avrebbero voluto cambiare della loro vita, se avevano dei rimpianti o avrebbero voluto rivivere la vita esattamente come l’avevano vissuta, temi normali e comuni a tutti”.

Secondo la testimonianza di Ware Bronnie, questi sono i cinque maggiori rimpianti delle persone che stanno morendo,.

1 – Avrei voluto avere il coraggio di vivere una vita veramente mia, non la vita che gli altri si aspettavano da me.

Questo è il maggior rimpianto comune a tutti. Quando le persone realizzano che la loro vita è terminata, si guardano indietro e vedono con chiarezza come hanno vissuto, è facile scoprire quanti sogni sono andati a vuoto o che sono distrutti. La maggior parte delle persone non ha realizzato nemmeno la metà dei propri sogni e la cosa grave è sapere che la causa sono dipese solo dalle scelte che loro hanno compiuto o non compiuto. Lo stato di salute ti permette di fare scelte, che solitamente non compi, finché non arrivi al punto che non hai più la salute e non hai più la possibilità di scegliere nulla.
2. Avrei voluto non aver lavorato tanto
Questo è il lamento di tutti i maschi che ho seguito. Hanno perso l’infanzia dei loro figli e l’affetto e la compagnia delle loro mogli. Anche le femmine parlano di questo rimpianto ma, essendo per la maggior parte provenienti da una generazione in cui le donne non portavano il pane a casa, i casi di donne con rimpianti per aver vissuto lavorando troppo sono molto minori. Tutti gli uomini che ho seguito rimpiangevano profondamente di aver trascorso la loro vita centrata sul lavoro come criceti che fan girare una ruota in gabbia.

3. Avrei voluto avere il coraggio di esprimere me, i miei sentimenti
Molte persone sopprimono le proprie sensazioni, i propri sentimenti, per poter vivere in pace con gli altri. Il risultato è un’esistenza mediocre e non diventano mai quella persona che sarebbero state veramente in grado di essere. Parecchi sviluppano malattie correlate con l’amarezza e il risentimento accumulato, e che si portano dietro come conseguenza di queste scelte.

4. Avrei voluto restare in contatto con i miei amici
Solitamente non vogliono realmente realizzare questo fino a che non si trovano alle ultime settimane della loro vita e in quel momento non è quasi mai possibile ritrovare i loro vecchi amici. Molti sono stati tanto presi dal loro lavoro da aver lasciato scivolare via le amicizie e hanno perso da tanti anni degli amici d’oro. Ci sono molti profondi rimpianti per non aver concesso alle amicizie lo spazio e il tempo che richiedevano. Ognuno perde i propri amici quando questi muoiono.

5. Avrei voluto permettermi di essere più felice
Sorprendentemente questa è una risposta comune a tutti. Finché non arrivano alla fine molti non realizzano che la felicità è una scelta. Sono rimasti bloccati in antichi comportamenti e abitudini mentali. Il così detto “comfort familiare”, la consuetudine, l’abitudine, hanno coperto le loro emozioni, e anche la loro vita psichica. La paura dei cambiamenti li ha indotti a convincere gli altri, e anche se stessi, che erano contenti così, quando nel loro intimo più profondo erano in lacrime e reputavano stupida la loro vita.

Qual è il vostro maggior rimpianto che vi portate dietro, e cosa vorreste fare: archiviarlo o cambiare prima di morire?


Traduzione di Galileo Ferraresi
galileo.ferraresi@gmail.com


originale in: http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2012/feb/01/top-five-regrets-of-the-dying