11 gennaio 2017

UN ANNIVERSARIO DA RICORDARE

Eccomi in braccio a mio padre Gino sulla nostra barca a vela "Laura 1a"
Viserba di Rimini estate 1953

Oggi 11 gennaio 2017 ricorre il 25esimo anno dalla morte di mio padre.

Il prossimo incontro di formazione in Costellazioni familiari e sistemiche verterà sul tema “Genitori e Figli”. A questo proposito vi voglio raccontare la  storia di mio padre Nello, detto Gino, figlio illegittimo, anche se riconosciuto dal marito di sua madre, il cosiddetto  "nonno Pietro".
Le Costellazioni familiari mi stanno aiutando a ricostruire il puzzle della mia famiglia di origine,  che come spesso accade è ricca di cose non dette, mezze verità o addirittura segreti. Questo che vi racconto è stato sempre considerato un segreto, e penso che neanche mio padre ne fosse veramente a conoscenza. I più dicevano che si trattasse di “una chiacchera”.
A quei tempi c’era la prima guerra mondiale e tutti gli uomini oltre i 17 anni erano stati richiamati al fronte. L’unico rimasto nella grande casa della famiglia Bertozzi di San Mauro Pascoli era un giovane di 16 anni fratello minore di mio nonno Pietro. Mia nonna aveva 24 anni era sposata da un paio d’anni, aveva già avuto una figlia, Anita, e quando mio nonno Pietro  nel 1918 tornò dalla guerra, vide che mia nonna aveva avuto  un secondo figlio, mio padre. I conti dei giorni, dall’ultima licenza di mio nonno non tornavano, mio nonno da più di un anno  non tornava a casa in licenza e quindi Gino non poteva essere suo figlio. Grande scandalo, tutti lo presero in giro, familiari e amici, fino a quando mio nonno, nonostante amasse moltissimo la sua bella e focosa moglie Emilia, fu costretto a ripudiarla e a rimandarla a casa da suo padre.
Dopo un po’ di tempo mio bisnonno Nicola, padre di mia nonna Emilia, uomo illuminato che aveva partecipato alle lotte per la “terra” dei primi del ‘900, andò da suo genero Pietro e gli disse: “Caro genero, mia figlia Emilia è a casa sua con i suoi due figli e ci può restare finchè vuole, ma sappi bene che oggi è mercoledì e se tu non la vieni a riprendere entro sabato, non la rivedrai mai più”. 
Era il 1918 e colpisce ancor oggi un atteggiamento così aperto ed evoluto come quello di mio bisnonno Nicola. Mio nonno Pietro, il sabato mattina, tirò fuori la cavallina e il calesse e andò a riprendersi la moglie e i due figli. E vissero felici insieme per altri 70 anni con altri 6 figli e un aborto come soleva dire la nonna Emilia quando le si chiedeva quanti figli avesse avuto, "otto figli e un aborto!".
Questa storia è rimasta un segreto per tutti gli anni a venire. Se qualcuno accennava a qualcosa si sentivano risolini e nessuno che desse una  spiegazione. Fu mia madre che me la raccontò pregandomi di non divulgarla. Mio padre in effetti era diverso da tutti i suoi fratelli e sorelle, lui grande marinaio in una famiglia da generazioni di origine contandina. Sua madre lo adorava, lui era il più bello il più intelligente e lo proteggeva sempre nonostante le sue "marachelle". Grazie  alle Costellazioni familiari è emersa una che sento come grande verità e cioè che lui era diventato marinaio per andare a cercare il padre che non aveva avuto e che a lui era mancato tanto. Infatti mio padre riconosceva solo sua madre che adorava,  non parlava mai di suo padre ufficiale e non aveva rapporti con lui. Anche mio padre, quando tornò dalla seconda guerra mondiale, che aveva trascorso nella Grecia ionica, sembra che abbia abbandonato in Grecia un figlio e una fidanzata. 
Alcuni anni fa sono andata a fare delle ricerche nell’Isola di Kithera, dove lui era vissuto come militare in marina per tre anni, per trovare le tracce di quella storia d’amore finita male. Le ho trovate. La fidanzata di mio padre che si chiama Elena, tre anni fa era ancora viva e aveva 97 anni, non mi ha voluto vedere. La storia con mio padre aveva lasciato una ferita che faceva ancora male dopo 70 anni.
Io sono il risultato anche di questa parte della vita di mio padre, ho sempre sentito la sua mancanza. Lui era un marinaio e la sua vita era stare sul mare in giro per il mondo a navigare. Ho rappresentato per lui la fidanzata abbandonata in Grecia e  non mi sono mai sposata come Elena  la fidanzata greca abbandonata.  Anche mio figlio alla nascita ha rischiato di morire soffocato come sembra sia morto il figlio greco di Elena e di mio padre, come è emerso dalle Costellazioni.  Un destino che si è ripetuto e solo ora grazie alle Costellazioni familiari tutto sta prendendo una forma e ad avere un senso nel grande disegno della vita.
Caro Babbo tanti auguri e tanta luce nella tua nuova vita. Tua figlia Graziella