Da una quindicina di anni sono impegnata per aiutare me stessa e le persone che si affidano alla mia esperienza e competenza a lasciare andare i pesi che ci portiamo dietro ogni giorno, sia dal punto di vista fisico, ma soprattutto pesi psicologici, pesi che ci portiamo dal passato e non solo da questa vita. L'intento è quello di arrivare il più possibile leggeri al momento del passaggio. Questo articolo mi ha fatto riflettere e mi ha fatto immaginare quali saranno i miei cinque rimpianti al momento decisivo.
E' un esercizio estremamente utile per vivere al meglio ogni giorno e ogni momento della nostra vita.
The Guardian, 1
febbraio, 2014
I cinque maggiori
rimpianti di chi sta per morire
Un’infermiera ha registrato i rimpianti di chi sta per
morire e sopra a tutti c’è “Vorrei non aver lavorato tanto”. Quale sarebbe il
vostro maggior rimpianto se questo fosse il vostro ultimo giorno di vita?
Di Susie Steiner
Un’infermiera di cure palliative ha registrato i rimpianti
di chi sta per morire.
Non compare nessun accenno a più sesso o a spericolati salti
dai ponti. Quest’infermiera di cure palliative ha accompagnato alla morte e
trascorso gli ultimi giorni di vita con i suoi ricoverati terminali e sopra a
tutti i rimpianti, soprattutto per gli uomini, è “vorrei non aver lavorato
tanto”.
Bronnie Ware è un’infermiera australiana che ha trascorso
parecchi anni nei reparti di cure palliative seguendo i pazienti nelle ultime
12 settimane di vita e ha riportato le ultime dichiarazioni in un blog chiamato
“ispiration e Chai” da cui ha tratto il materiale per un libro “Gli ultimi
cinque rimpianti prima di morire”.
Ware scrive della particolare chiarezza che la gente
acquisisce alla fine della propria vita, e di cosa possiamo imparare dalla loro
testimonianza. “Chiedevo loro che cosa avrebbero voluto cambiare della loro
vita, se avevano dei rimpianti o avrebbero voluto rivivere la vita esattamente
come l’avevano vissuta, temi normali e comuni a tutti”.
Secondo la testimonianza di Ware Bronnie, questi sono i
cinque maggiori rimpianti delle persone che stanno morendo,.
1 – Avrei voluto
avere il coraggio di vivere una vita veramente mia, non la vita che gli altri
si aspettavano da me.
Questo è il maggior rimpianto comune a tutti. Quando le
persone realizzano che la loro vita è terminata, si guardano indietro e vedono
con chiarezza come hanno vissuto, è facile scoprire quanti sogni sono andati a
vuoto o che sono distrutti. La maggior parte delle persone non ha realizzato
nemmeno la metà dei propri sogni e la cosa grave è sapere che la causa sono dipese
solo dalle scelte che loro hanno compiuto o non compiuto. Lo stato di salute ti
permette di fare scelte, che solitamente non compi, finché non arrivi al punto
che non hai più la salute e non hai più la possibilità di scegliere nulla.
2. Avrei voluto non
aver lavorato tanto
Questo è il lamento di tutti i maschi che ho seguito. Hanno
perso l’infanzia dei loro figli e l’affetto e la compagnia delle loro mogli.
Anche le femmine parlano di questo rimpianto ma, essendo per la maggior parte
provenienti da una generazione in cui le donne non portavano il pane a casa, i casi
di donne con rimpianti per aver vissuto lavorando troppo sono molto minori.
Tutti gli uomini che ho seguito rimpiangevano profondamente di aver trascorso
la loro vita centrata sul lavoro come criceti che fan girare una ruota in
gabbia.
3. Avrei voluto avere
il coraggio di esprimere me, i miei sentimenti
Molte persone sopprimono le proprie sensazioni, i propri
sentimenti, per poter vivere in pace con gli altri. Il risultato è un’esistenza
mediocre e non diventano mai quella persona che sarebbero state veramente in
grado di essere. Parecchi sviluppano malattie correlate con l’amarezza e il
risentimento accumulato, e che si portano dietro come conseguenza di queste
scelte.
4. Avrei voluto
restare in contatto con i miei amici
Solitamente non vogliono realmente realizzare questo fino a
che non si trovano alle ultime settimane della loro vita e in quel momento non
è quasi mai possibile ritrovare i loro vecchi amici. Molti sono stati tanto presi
dal loro lavoro da aver lasciato scivolare via le amicizie e hanno perso da tanti
anni degli amici d’oro. Ci sono molti profondi rimpianti per non aver concesso
alle amicizie lo spazio e il tempo che richiedevano. Ognuno perde i propri
amici quando questi muoiono.
5. Avrei voluto
permettermi di essere più felice
Sorprendentemente questa è una risposta comune a tutti. Finché
non arrivano alla fine molti non realizzano che la felicità è una scelta. Sono
rimasti bloccati in antichi comportamenti e abitudini mentali. Il così detto
“comfort familiare”, la consuetudine, l’abitudine, hanno coperto le loro
emozioni, e anche la loro vita psichica. La paura dei cambiamenti li ha indotti
a convincere gli altri, e anche se stessi, che erano contenti così, quando nel
loro intimo più profondo erano in lacrime e reputavano stupida la loro vita.
Qual è il vostro
maggior rimpianto che vi portate dietro, e cosa vorreste fare: archiviarlo o
cambiare prima di morire?
Traduzione di Galileo Ferraresi
galileo.ferraresi@gmail.com
originale in: http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2012/feb/01/top-five-regrets-of-the-dying