Era il 27
dicembre 1999 circa alle sette di sera, ed ero appena uscita dal mio ufficio, di via
Marconi a Bologna, dove lavoravo. Poco prima di uscire avevo inviato come ogni
anno il messaggio augurale a tutti i miei amici, conoscenti, clienti, fornitori
della mia azienda.
Il messaggio era il seguente:
FIDUCIA - UN MESSAGGIO PER LA NUOVA ERA
Il 2000 é stato per me un anno di grosse sfide, ma sento
che
tutto questo era necessario per entrare nella nuova Era,
l'Era
dell'Acquario che ci porterà tutti in una dimensione più
sottile e più amorevole.
La mia preghiera é sempre la stessa:
“Apri il tuo cuore Graziella”
abbi fiducia in te stessa e negli altri, tutti gli altri,
tua madre, tuo figlio,
tua sorella, i tuoi compagni di viaggio, i tuoi partner, i tuoi colleghi, i
tuoi vicini, i tuoi "nemici", i tuoi "amici", e piano piano
allarga
ai tuoi parenti, a quelli che incontri per la strada,
agli extracomunitari, ai dipendenti della tua banca, ai
negozianti, ai clienti dell'azienda, ai fornitori dell'azienda, a quelli
che fanno la guerra, a quelli che vanno in vacanza, a quelli si amano,
a quelli che si odiano, ai sani, ai malati, ai bambini, ai moribondi, a quelli
che ti dicono di credere in Dio, in Budda, in Maometto, a quelli che ti dicono
che ci sono gli Angeli, a quelli che credono negli spiriti, a quelli che
credono di essere i migliori, agli astrologi, ai veggenti, ai cartomanti e a
tutti quelli che sono passati nell'aldilà e a quelli che devono ancora
arrivare.
Grazie a tutti di esserci, di esistere e di non esistere,
grazie perché
voi siete me, io sono voi e tutti siamo Dio;
BUON ANNO
Graziella
Era una sera fredda e molto umida e tutti
correvano affrettandosi verso casa, o a fare gli ultimi acquisti o per
incontrarsi con amici e parenti, quando ad un tratto sento una voce che mi
chiama: “Signora, Signora…..” Mi volto e seduto sotto il portico su di un
cartone c’era un uomo sulla quarantina che si rivolgeva proprio a me. Mi fermo
sorpresa e mi avvicino. L’uomo era ben vestito giacca, pantaloni camicia e
cravatta ma senza cappotto. Era un bell’uomo e non aveva proprio l’aria di un
“barbone”. L'uomo mi guarda e mi dice: signora, per favore, non voglio
soldi da lei, ma per favore mi paghi una zuppa calda in qualche trattoria qua
vicino. Sono giorni che non mangio un pasto caldo..” Io lo guardo meglio e d’istinto
gli dico: “Lei la zuppa calda la viene a mangiare a casa mia. ” Lui subito si
ritrae dicendo: “No, signora, lei è troppo gentile, non posso venire a casa
sua, solo una zuppa calda in un locale qua vicino” e io rispondo “ma perché non
può venire a casa mia?” e lui risponde: “perché non sono solo”. In quel mentre
vedo un altro signore più o meno della stessa età e anche lui senza cappotto, con un cane al guinzaglio, che
stavano attraversando via Marconi e venivano verso di noi. Il signore vicino a
me dice: “vede signora, c’è anche questo mio amico con me e in più abbiamo
questo cane che è malato e cerchiamo un veterinario che lo possa curare gratis
perché noi non abiamo soldi per poterlo pagare.” Io rispondo, sempre d’istinto:
”sentite, venite tutti da me non c’è propblema” e lui risponde ”ma il cane è
malato potrebbe diventare pericoloso” ed io “ho un piccolo giardino dove lo possiamo
mettere, non si preoccupi”, e mentre dico queste ultime parole tiro fuori un
mio bigliettino da visita e dico loro che li aspetto per le 7.30, cioè da lì ad un’ora. Fra me e me penso che la vita
mi ha subito dato l’opportunità di sperimetnare la”fiducia” negli altri proprio
come avevo scritto nel messaggio augurale, e questo mi rende felice. Prima di
entrare in casa mi fermo dalla mia amica che abita sotto casa mia e le dico:
“sai Francesca, ho appena inviato un messaggio sulla “fiducia” e la vita mi ha
subito messo alla prova per vedere se il messaggo era dettato dalla mia “testa”
o dal mio “cuore”. E le racconto la storia. Lei comincia ad urlare dicendo che
ero pazza, che quelli lì potevano uccidermi, prendermi tutto. Che ero proprio
una squinternata!!. A quel punto mi viene qualche dubbio e rientrando a casa,
dove vivo da sola, telefono a mio figlio che viveva a Milano e gli racconto
la storia. Lui mi rimprovera un po’ ma con benevolenza. Dice che sono sempre la
solita, che vivo sola e che non faccio abbastanza attenzione alle possibili
conseguenze. Ma senza né terrorizzarmi ne rimproverarmi. Semplicemente per
mettermi un po’ in guardia.
A quel punto rifletto e decido di preparare
per i due uomini un cesto con tutti i prodotti
natalizi che ho in casa: panettone, formaggio grana, spumante, salame,
cioccolata, etc e sotto il panettone metto un biglietto da 100 mila lire. Alle
7,30 in punto suona il campanello ed io vado loro incontro nel cortile. Il signore
che mi aveva chiamato mi viene incontro
tutto trafelato e mi dice: “Signora, ci dispiace moltissimo, ma non possiamo
restare.. siamo venuti apposta per dirglielo, sa, abbiamo trovato un veterianario che ci cura il
cane gartuitamente e che ci aspetta subito ”volevamo ringraziarla personalmente
per la sua gentilezza”. A quel punto dico di aspettarmi e corro in casa prendo il cesto pieno di viveri e nel darglielo dico loro di gurdare sotto il
panettone e faccio loro i migliori auguri.
La mia amica alcuni giorni dopo, mi disse
che aveva vissuto momenti di terrore, non vedendomi nei giorni seguenti pensava che mi avessero
ucciso fatta a pezzi e messa nel frigorifero. Non bisogna leggere le notizie di
cronaca nera, perchè poco a poco si perde la fiducia negli altri e si vive
male.
BUON ANNO A TUTTI
GRAZIELLA
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