04 maggio 2012

Di ritorno dal viaggio esperienziale in barca alle Maldive

Siamo appena tornati con un gruppo dallo splendido viaggio alle isole Maldive, dove abbiamo nuotato sui bellissimi reef di corallo con le Mante, i Delfini, le Tartarughe, gli Squali e una miriade di pesci di tutti i colori e di tutte le forme. Si proprio con gli Squali di varie dimensioni, assolutamente tranquilli e innoqui che passavano ad un metro da noi come dei siluri, mostrando tutta la loro forza maschile, mentre le magnifiche Mante, con il loro modo sinuoso di nuotare, esprimevano tutta la loro natura femminile. Una gran bella esperienza!  Il 28 Ottobre torneremo, in queste isole meravigliore con un nuovo viaggio esperienziale, a bordo del nostro veliero!  

Ecco le Orme di Un passo dopo l’altro, i viaggiatori che condividono con noi la loro esperienza.. 

-Cari compagni di viaggio,calma e grata di tutto ciò che abbiamo vissuto,provo a dare forma a ciò che ho provato e che tutt’ora mi nutre. Gli  ELEMENTI primari presenti alle isole Maldive mi hanno riattivato il sentire intensamente il POTERE della BELLEZZA, una bellezza che va al di là di ciò che vedi, è una esperienza una FORZA che coinvolge il cuore, la mente, l’anima. “La bellezza è l’eternità che si guarda allo specchio. Ma l’eternità sei tu e lo specchio sei tu. Gibran”. E nell’immergermi in essa,lasciandomi compenetrare,sciogliere c’è grande commozione e tanta gratitudine in uno spazio di SILENZIO interiore stracolmo:la perfezione dell’Eterno divenire della Presenza Divina che prende forma. E nell’ abbandonarmi, sciogliermi, fondermi in quest’onda, mi sento profondamente” a casa” dentro di me. GRAZIE. Grazie anche a tutti voi, vi porto nel cuore.  (Prabhu Enrica)
-Quello che vorrei condividere con voi è il senso, diciamo per semplificare, dell’ azzurro che mi hanno dato le Maldive.
Non sto pensando alla canzone di Celentano che pure ha una sua pertinenza, come il colore della confezione dei Baci Perugina o del Borotalco Roberts.
Prendo invece spunto da Claudio Widmann, che considero uno dei miei più grandi maestri sul simbolismo dei colori.
“…e naufragar m’ è dolce in questo mare” di Leopardi rende bene l’ idea di quella che io considero la mia  sterminata navigazione materiale e spirituale compiuta alle Maldive.
Le acque, quelle verde smeraldo chiaro, cristalline, tiepide ed immote delle baie, come quelle blu profondo sotto la superficie, evocano sensazioni di pace e tranquillità, di silenzio e serenità. E’ stato un piacere adagiarsi delicatamente e lasciarsi cullare. Conservo uno stato di quiete, pienezza e appagamento del quale sono grata al colorato mondo spirituale.
L’ “OM” della creazione che risuona tra la vastità dei cieli cobalto è il commovente turchese delle lagune o l’ indaco abissale del mare aperto è un invito alla meditazione e ancora adesso, con il richiamo del muezzin, mi pervade il senso di infinito, smarrimento, appartenenza al tutto: il desiderio di pregare e ringraziare.
“ volge il desio ai navicanti e’ntenerisce il core” dice Dante: anche l’ ombra della sera, le velature  viola d’ ombra e i colori caldi poco intensi dei tramonti, l’ oscurità stellata della notte sospendono nel silenzio e nella contemplazione la mia anima. Scopro la pigrizia, i tempi lenti, il ritiro introverso e il raccoglimento, i ricordi del passato che riaffiorano e le rievocazioni nostalgiche, la malinconia. 
Perfino le isole che non hanno i colori della terra ma un bianco assoluto e celestiale, nel loro eterno divenire, affiorare e scomparire, costellano la dimensione maldiviana di immensità e eternità. Mi accompagnano ancora nell’ estasi gioiosa con i loro delicati profumi, la dolcezza candida del cocco ancora morbido, la vegetazione dolcemente tenace, i canti e i voli placidi degli uccelli.
La barca fedele con la sua penombra, il cullare sensibile delle onde, il rumore bianco del mare sempre presente come il pulsare di un cuore, l’ aria rarefatta dal vento caldo, i sonno languido e i sogni rigeneratori, le attenzioni premurose dell’ equipaggio e l’ affettuoso ed empatico sostegno di alcune  compagne di viaggio, proprio come il colore azzurro, facilitano il rifugio e la regressione.
Ma sono i colori del mare soprattutto e del cielo che mi avvolgono, cullano, nutrono come in utero oceanico primordiale nel quale ancora adesso mi rituffo in simbiosi con quel mondo.
L’ incrollabile perfezione e purezza delle intonazioni cromatiche, ogni cosa (le stelle come ogni singolo granello di sabbia o le sculture naturali dei fondali) collocata al giusto posto mi invitano a contemplare il sublime delle immutabili leggi universali, ad incontrarmi con Dio. E l’ espressione artistica ne è la conseguente, naturale ricerca per dare continuazione alla sacralità di quelle esperienze.   
In un ambiente così colorato è oggettivamente difficile fare appello alle facoltà del pensare e del volere e questo si manifesta nell’ andamento del programma di Anna. Posso comprendere anche che gli stessi colori, il silenzio, il nulla suscitino una reazione molto vitale e prorompente come forse accade per qualcuno particolarmente amante delle attività di esplorazione marina.
Per me è un pellegrinaggio nel tempio della natura,  una rievocazione e una riarmonizzazione con la pura essenza della bellezza, della vita, della trascendenza, oltre che con me stessa e gli altri, voi, i maldiviani, anche altre persone assenti ma solo fisicamente in quel luogo. E non solo per la dura sorte delle popolazioni maldiviane,  ma anche per questo, a volte ho piango.
La crema solare mi ha difeso dalle radiazioni nocive ma ora che la mia pelle, come la sensibilità,  è tornata ad essere quella di una neonata, dovrò ricorrere alla protezione di qualche diverso colore per non correre rischi eccessivi. (Patrizia)

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