Siamo appena tornati con un gruppo dallo
splendido viaggio alle isole Maldive, dove abbiamo nuotato sui
bellissimi reef di corallo con le Mante, i Delfini, le Tartarughe, gli
Squali e una miriade di pesci di tutti i colori e di tutte le forme. Si
proprio con gli Squali di varie dimensioni, assolutamente tranquilli e
innoqui che passavano ad un metro da noi come dei siluri, mostrando
tutta la loro forza maschile, mentre le magnifiche Mante, con il loro
modo sinuoso di nuotare, esprimevano tutta la loro natura femminile. Una
gran bella esperienza! Il 28 Ottobre torneremo, in queste isole meravigliore con un nuovo viaggio esperienziale, a bordo del nostro veliero!
Ecco le Orme di Un passo dopo l’altro, i viaggiatori che condividono con noi la loro esperienza..
-Cari compagni di viaggio,calma e grata di
tutto ciò che abbiamo vissuto,provo a dare forma a ciò che ho provato e
che tutt’ora mi nutre. Gli ELEMENTI primari presenti alle isole Maldive
mi hanno riattivato il sentire intensamente il POTERE della BELLEZZA,
una bellezza che va al di là di ciò che vedi, è una esperienza una FORZA
che coinvolge il cuore, la mente, l’anima. “La bellezza è l’eternità
che si guarda allo specchio. Ma l’eternità sei tu e lo specchio sei tu.
Gibran”. E nell’immergermi in essa,lasciandomi compenetrare,sciogliere
c’è grande commozione e tanta gratitudine in uno spazio di SILENZIO
interiore stracolmo:la perfezione dell’Eterno divenire della Presenza
Divina che prende forma. E nell’ abbandonarmi, sciogliermi, fondermi in
quest’onda, mi sento profondamente” a casa” dentro di me. GRAZIE. Grazie
anche a tutti voi, vi porto nel cuore. (Prabhu Enrica)
-Quello che vorrei condividere con voi è il senso, diciamo per semplificare, dell’ azzurro che mi hanno dato le Maldive.
Non sto pensando alla canzone di Celentano
che pure ha una sua pertinenza, come il colore della confezione dei Baci
Perugina o del Borotalco Roberts.
Prendo invece spunto da Claudio Widmann, che considero uno dei miei più grandi maestri sul simbolismo dei colori.
“…e naufragar m’ è dolce in questo mare” di
Leopardi rende bene l’ idea di quella che io considero la mia
sterminata navigazione materiale e spirituale compiuta alle Maldive.
Le acque, quelle verde smeraldo chiaro,
cristalline, tiepide ed immote delle baie, come quelle blu profondo
sotto la superficie, evocano sensazioni di pace e tranquillità, di
silenzio e serenità. E’ stato un piacere adagiarsi delicatamente e
lasciarsi cullare. Conservo uno stato di quiete, pienezza e appagamento
del quale sono grata al colorato mondo spirituale.
L’ “OM” della creazione che risuona tra la
vastità dei cieli cobalto è il commovente turchese delle lagune o l’
indaco abissale del mare aperto è un invito alla meditazione e ancora
adesso, con il richiamo del muezzin, mi pervade il senso di infinito,
smarrimento, appartenenza al tutto: il desiderio di pregare e
ringraziare.
“ volge il desio ai navicanti e’ntenerisce il
core” dice Dante: anche l’ ombra della sera, le velature viola d’
ombra e i colori caldi poco intensi dei tramonti, l’ oscurità stellata
della notte sospendono nel silenzio e nella contemplazione la mia anima.
Scopro la pigrizia, i tempi lenti, il ritiro introverso e il
raccoglimento, i ricordi del passato che riaffiorano e le rievocazioni
nostalgiche, la malinconia.
Perfino le isole che non hanno i colori della
terra ma un bianco assoluto e celestiale, nel loro eterno divenire,
affiorare e scomparire, costellano la dimensione maldiviana di immensità
e eternità. Mi accompagnano ancora nell’ estasi gioiosa con i loro
delicati profumi, la dolcezza candida del cocco ancora morbido, la
vegetazione dolcemente tenace, i canti e i voli placidi degli uccelli.
La barca fedele con la sua penombra, il
cullare sensibile delle onde, il rumore bianco del mare sempre presente
come il pulsare di un cuore, l’ aria rarefatta dal vento caldo, i sonno
languido e i sogni rigeneratori, le attenzioni premurose dell’
equipaggio e l’ affettuoso ed empatico sostegno di alcune compagne di
viaggio, proprio come il colore azzurro, facilitano il rifugio e la
regressione.
Ma sono i colori del mare soprattutto e del
cielo che mi avvolgono, cullano, nutrono come in utero oceanico
primordiale nel quale ancora adesso mi rituffo in simbiosi con quel
mondo.
L’ incrollabile perfezione e purezza delle
intonazioni cromatiche, ogni cosa (le stelle come ogni singolo granello
di sabbia o le sculture naturali dei fondali) collocata al giusto posto
mi invitano a contemplare il sublime delle immutabili leggi universali,
ad incontrarmi con Dio. E l’ espressione artistica ne è la conseguente,
naturale ricerca per dare continuazione alla sacralità di quelle
esperienze.
In un ambiente così colorato è oggettivamente
difficile fare appello alle facoltà del pensare e del volere e questo
si manifesta nell’ andamento del programma di Anna. Posso comprendere
anche che gli stessi colori, il silenzio, il nulla suscitino una
reazione molto vitale e prorompente come forse accade per qualcuno
particolarmente amante delle attività di esplorazione marina.
Per me è un pellegrinaggio nel tempio della
natura, una rievocazione e una riarmonizzazione con la pura essenza
della bellezza, della vita, della trascendenza, oltre che con me stessa e
gli altri, voi, i maldiviani, anche altre persone assenti ma solo
fisicamente in quel luogo. E non solo per la dura sorte delle
popolazioni maldiviane, ma anche per questo, a volte ho piango.
La crema solare mi ha difeso dalle radiazioni
nocive ma ora che la mia pelle, come la sensibilità, è tornata ad
essere quella di una neonata, dovrò ricorrere alla protezione di qualche
diverso colore per non correre rischi eccessivi. (Patrizia)
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